COVID lungo: cosa sappiamo e consigli per migliorarlo | Nullure

COVID lungo: cosa sappiamo e consigli per migliorarlo | Nullure

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Zeynep Özdemir

Una dietista nutrizionista certificata che unisce una formazione scientifica accademica, la passione per la salute e una vasta conoscenza della sicurezza alimentare.

La COVID lunga rimane un problema urgente, poiché milioni di persone in tutto il mondo continuano a soffrire delle sue conseguenze prolungate, anche dopo essersi ripresi dall'infezione virale iniziale. Questa condizione comprende un ampio spettro di sintomi che interessano vari sistemi corporei, presentando sfide significative sia per i pazienti che per gli operatori sanitari. Comprendere i suoi meccanismi, i potenziali trattamenti e le strategie di gestione efficaci è fondamentale per alleviare gli effetti a lungo termine sulla salute e sulla qualità della vita dei pazienti.


Che cos'è il COVID lungo?

La COVID lunga, nota anche come sindrome post-acuta da COVID-19 (PASC) o COVID a lungo raggio, è definita come una condizione complessa caratterizzata da sintomi che non sono spiegabili con altre diagnosi e che persistono per oltre 12 settimane dopo la guarigione iniziale dalla COVID-19. Questa condizione può colpire chiunque sia guarito dalla COVID-19, indipendentemente da quanto lieve o grave fosse l'infezione iniziale. Questi sintomi continuano a influenzare il funzionamento quotidiano e la salute ben oltre la fase acuta del virus. (1, 2, 3)

Sintomi comuni della COVID lunga

I soggetti affetti da COVID lunga possono manifestare un'ampia gamma di sintomi, che possono variare notevolmente per combinazione e gravità. I sintomi più comuni sono:
COVID lunga Affaticamento: Si tratta di uno dei sintomi più frequenti, in cui i soggetti si sentono insolitamente stanchi e incapaci di svolgere le attività quotidiane.(1, 4)

  • Nebbia cerebrale lunga COVID: problemi cognitivi come difficoltà di concentrazione, confusione e dimenticanza sono disturbi frequenti. (4, 5)
  • Problemi di respirazione COVID lunghi: La mancanza di fiato e le difficoltà respiratorie persistenti sono comuni, anche nei casi di COVID-19 lieve. (6)
  • Sintomi simili alle allergie: Molti individui riferiscono sintomi simili a quelli delle allergie, tra cui prurito agli occhi, mal di gola e naso che cola. (1, 7)
  • Sintomi digestivi: I problemi gastrointestinali come nausea, diarrea e dolore addominale sono sempre più spesso riconosciuti come parte della COVID lunga. (8)
  • Problemi cardiaci con COVID lungo: I pazienti possono avvertire palpitazioni, dolore al petto o un aumento della frequenza cardiaca. (1)
  • Mal di testa ed emicranie lunghe COVID: Sono stati segnalati frequenti mal di testa ed emicranie, che possono essere debilitanti. (4, 5, 6)
  • Altri: I sintomi possono includere anche la perdita del gusto e dell'olfatto, dolori articolari e muscolari e disturbi del sonno. (9)

Questi sintomi possono avere un grave impatto sulla qualità della vita e sulla capacità di lavorare, con un conseguente onere significativo per i sistemi sanitari e le economie a causa della disabilità a lungo termine che alcuni pazienti devono affrontare. La fisiopatologia di questi sintomi è complessa e coinvolge una disregolazione immunitaria, potenziali serbatoi virali e un'infiammazione diffusa in diversi sistemi di organi.

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Ricerca attuale sulla COVID lunga

L'attuale ricerca sulla COVID lunga è ampia e si concentra sulla scoperta delle complesse cause della condizione e dei potenziali trattamenti. Tra le principali aree di interesse vi è il ruolo delle predisposizioni genetiche. Gli studi sui polimorfismi a singolo nucleotide (SNP) hanno iniziato a far luce sul motivo per cui alcuni individui presentano sintomi più gravi o prolungati rispetto ad altri. Questi fattori genetici possono influenzare sia la predisposizione alla COVID lunga sia la gravità dei sintomi, fornendo indicazioni cruciali per approcci terapeutici personalizzati e strategie di prevenzione. Le aree chiave includono:

Predisposizioni genetiche:

Gli studi sui polimorfismi a singolo nucleotide (SNP) suggeriscono che i fattori genetici possono influenzare la suscettibilità alla COVID lunga e la gravità dei suoi sintomi. Questi risultati forniscono spunti fondamentali per strategie di trattamento e prevenzione personalizzate. (10)

Disregolazione del sistema immunitario:

Le alterazioni persistenti delle funzioni delle cellule immunitarie indicano un'attivazione immunitaria cronica. Ciò include cambiamenti nelle funzioni delle cellule T, come l'esaurimento e la riduzione del numero di cellule della memoria, oltre a livelli elevati di interferone. (11, 12)

L'attivazione prolungata delle cellule immunitarie innate e i cambiamenti nelle popolazioni di cellule T e B, insieme agli elevati livelli di citochine, determinano un'infiammazione continua. (1, 11, 16)

Attività prolungata dei monociti non classici:

Queste cellule immunitarie, coinvolte nell'infiammazione e nella sorveglianza immunitaria, rimangono attive oltre la fase acuta dell'infezione, provocando un'infiammazione prolungata e ritardando il recupero. (13)

Persistenza e riattivazione virale:

Una risposta immunitaria iniziale inadeguata permette a virus come il virus di Epstein-Barr (EBV), il virus dell'Herpes Simplex (HSV), il virus della Varicella-Zoster (VZV) e il Citomegalovirus (CMV) di persistere o riattivarsi, prolungando i sintomi e complicando la guarigione. (11, 14, 15, 16)

Produzione di autoanticorpi:

Sono stati identificati alti livelli di autoanticorpi che colpiscono recettori critici come l'ACE2, contribuendo ai sintomi cardiovascolari e alla disregolazione immunitaria sistemica. (11, 12, 17)

Attivazione delle allergie e sindrome di attivazione dei mastociti (MCAS):

La COVID prolungata può attivare risposte di tipo allergico, tra cui l'MCAS, portando a risposte infiammatorie esacerbate e complicando la gestione dei sintomi. (18, 19)

Il microbioma si sposta:

Le alterazioni del microbioma intestinale sono state collegate alla COVID lunga, influenzando le risposte immunitarie e contribuendo potenzialmente alla gravità e alla durata dei sintomi. (20)

Danno vascolare e coagulazione:

L'impatto del virus sui sistemi vascolari può portare a danni diffusi a organi e tessuti. L'infiammazione cronica può indurre l'infiammazione vascolare e la coagulazione, elementi fondamentali per comprendere gli effetti a lungo termine del COVID. (21)

Gli studi clinici stanno testando diverse opzioni di trattamento della COVID lunga, tra cui antivirali, immunoterapie e interventi per affrontare l'autoimmunità e la salute vascolare, con l'obiettivo di adattare gli interventi alle specifiche caratteristiche fisiopatologiche osservate nella COVID lunga. 

Suggerimenti per gestire i sintomi della COVID prolungata

Affrontare una COVID lunga comporta un approccio multidimensionale che affronta sia gli aspetti fisici che quelli psicologici della condizione, aiutando le persone a recuperare la propria salute e a migliorare la qualità della vita.

Modifiche allo stile di vita

Una gestione efficace dei sintomi della COVID-19 lunga può essere notevolmente supportata dall'adozione di alcuni cambiamenti nello stile di vita:

  • Riposo, riposo, riposo: Per i soggetti affetti da COVID lunga, dare priorità al riposo è essenziale. Si raccomanda un riposo profondo senza sforzi fisici fino a quando non si verifica un miglioramento evidente dei sintomi. Questo approccio permette all'organismo di destinare le proprie risorse al recupero senza lo stress aggiuntivo che l'esercizio fisico potrebbe introdurre. Il riposo può contribuire a ridurre l'infiammazione sistemica e a stabilizzare i sistemi dell'organismo, il che è fondamentale per chi si trova nella fase di recupero della COVID lunga. (22, 23)
  • Dieta equilibrata: Consumare una dieta ricca di frutta, verdura, proteine magre e cereali integrali aiuta a rafforzare il sistema immunitario e favorisce il recupero generale. Nutrienti come le vitamine C e D, lo zinco e gli acidi grassi omega-3 sono particolarmente importanti per il loro ruolo di riduzione dell'infiammazione e di supporto alla salute immunitaria. L'inclusione di verdure colorate è particolarmente importante per i loro forti effetti antinfiammatori. (24, 25)
  • Digiuno intermittente: Prendi in considerazione il digiuno intermittente come metodo per migliorare l'autofagia, che può favorire i naturali processi di guarigione dell'organismo e potenzialmente alleviare alcuni sintomi associati alla COVID lunga. (26, 27)
  • Gestione dello stress: Impegnarsi in pratiche di riduzione dello stress come la mindfulness, la meditazione o il tai chi può ridurre gli ormoni dello stress come il cortisolo che, se elevato, può esacerbare i sintomi della COVID a lungo termine e ostacolare il recupero. (28)
  • Esposizione a infrarossi lontani: l' esposizione a infrarossi lontani può aiutare a gestire i sintomi favorendo la circolazione e forse aiutando i processi di disintossicazione, il che potrebbe essere utile per i pazienti con COVID lunga. (29)
  • Stimolazione del nervo vago: Le tecniche che stimolano il nervo vago possono essere utili, in quanto possono aiutare a ridurre l'infiammazione e a migliorare la funzione del sistema nervoso autonomo, entrambi elementi fondamentali per chi si sta riprendendo dalla COVID lunga. (30, 31)

Tecniche di stimolazione del nervo vago:

  1. Respirazione diaframmatica: è stato dimostrato che la respirazione lenta e profonda che impegna il diaframma attiva il nervo vago. Gli esercizi di respirazione con espirazione prolungata (ad esempio, inspirare per 4 secondi ed espirare per 6-8 secondi) aiutano a ridurre la frequenza cardiaca e a calmare il sistema nervoso autonomo. (32)
  2. Esposizione al freddo: L'applicazione del freddo sul viso, come ad esempio gli spruzzi di acqua fredda o l'uso di un impacco freddo, può stimolare il nervo vago attraverso il riflesso di immersione. Questa pratica favorisce l'attività parasimpatica e riduce le risposte allo stress. (33)
  3. Gargarismi: I gargarismi attivano i muscoli della gola collegati al nervo vago, migliorando potenzialmente il tono vagale e la regolazione autonoma. (33, 34)
  4. Canticchiare o fare esercizi vocali: Canticchiare o cantare crea vibrazioni nelle corde vocali, che possono stimolare il nervo vago. È stato dimostrato che il canto aumenta l'attività parasimpatica. (35)
  5. Meditazione Mindfulness: Le pratiche che si concentrano sulla consapevolezza del respiro e delle sensazioni corporee promuovono l'attivazione vagale riducendo gli ormoni dello stress e migliorando l'equilibrio autonomo. (28, 31)
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Terapie complementari e alternative

Concentrandoci esclusivamente sugli integratori, ne sono stati individuati diversi che possono favorire il recupero dai sintomi della COVID lunga intervenendo sulla disfunzione mitocondriale, sull'infiammazione e sulla salute vascolare:

Integratori per il supporto mitocondriale:

  • Acido alfa-lipoico (ALA): Migliora l'attività degli enzimi mitocondriali e agisce come potente antiossidante, aiutando a migliorare la produzione di energia e a proteggere le cellule dallo stress ossidativo. (36)
  • Carnitina: Svolge un ruolo fondamentale nel trasporto degli acidi grassi nei mitocondri per la produzione di energia, supportando la funzione muscolare e la salute cardiovascolare. (37)
  • Coenzima Q10 (CoQ10): Facilita la produzione di energia cellulare aiutando il trasporto mitocondriale di elettroni e riducendo il danno ossidativo, il che può alleviare la fatica e migliorare la resistenza fisica. (38)
  • Creatina: Supporta la rigenerazione dell'energia cellulare favorendo la produzione di ATP, fondamentale per il recupero muscolare e i livelli di energia generale. (39)

Tè verde: Ricco di polifenoli come l'epigallocatechina gallato (EGCG), il tè verde offre benefici antiossidanti e antinfiammatori che possono aiutare a ridurre l'infiammazione cronica comunemente riscontrata nella COVID lunga. (40)

Luteolina: un flavonoide con forti proprietà antinfiammatorie e antiossidanti, la luteolina può aiutare a mitigare l'infiammazione sistemica e a sostenere la regolazione immunitaria. (41)

Butirrato: Questo acido grasso a catena corta è essenziale per la salute dell'intestino e la modulazione immunitaria. Aiuta a ripristinare la barriera intestinale, a ridurre l'infiammazione e a sostenere una risposta immunitaria equilibrata. (42, 43)

Nattokinase: Un enzima naturale derivato dalla soia fermentata, la nattochinasi supporta la salute vascolare promuovendo il flusso sanguigno e affrontando i problemi legati alla coagulazione e all'infiammazione, che sono comuni nella COVID lunga. (44)

Supporto e risorse

L'accesso a un solido supporto e a risorse sanitarie specializzate è fondamentale per gestire la COVID a lungo termine, offrendo collegamenti vitali e strategie di cura personalizzate.

Comunità e gruppi di supporto online

Connettersi con gli altri attraverso le comunità online e i gruppi di sostegno per la COVID lunga può essere incredibilmente vantaggioso per chi ha a che fare con la COVID lunga. Queste piattaforme offrono uno spazio per scambiare informazioni, ricevere supporto e imparare dalle esperienze altrui, riducendo i sentimenti di isolamento e fornendo strategie di coping condivise da chi si trova in situazioni simili. (45, 46)

Professionisti del settore sanitario specializzati in Long COVID

Gli operatori sanitari specializzati in COVID lunga sono essenziali per un'assistenza completa. Questi specialisti comprendono la natura complessa della condizione e sono in grado di guidare i pazienti durante il recupero della COVID lunga. Si coordinano con vari professionisti, come dietologi, fisioterapisti ed esperti di salute mentale, per creare un piano di cura personalizzato che affronti tutti gli aspetti della salute del paziente, migliorando la gestione complessiva della condizione. (1)

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Elenco di riferimento

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2. Davis HE, McCorkell L, Vogel JM, Topol EJ. Long COVID: major findings, mechanisms and recommendations. Nat Rev Microbiol. 2023 Mar;21(3):133-146. doi: 10.1038/s41579-022-00846-2. Epub 2023 Jan 13. Erratum in: Nat Rev Microbiol. 2023 Jun;21(6):408. doi: 10.1038/s41579-023-00896-0. PMID: 36639608; PMCID: PMC9839201.
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